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Tarocchi Gitani


    Applicazioni correlate

    Storia del tarocco gitano

    Il tarocco gitano è molto particolare, poiché ha un mazzo diverso da quello che si usa solitamente negli altri tarocchi. Il mazzo possiede una simbologia peculiare anche se la sua origine è comunque legata alle altre varianti del gioco dei tarocchi. Per conoscere la sua genesi dobbiamo risalire prima di tutto alle origini dei tarocchi stessi.

    Si crede che il gioco sia nato nell’Antico Egitto per via della simbologia delle carte; tuttavia altri studiosi difendono l’ipotesi che tale gioco sia nato nel Medioevo, più precisamente nel XV secolo in Italia, dove si pensa che Filippo Maria Visconti abbia dato vita al primo mazzo di tarocchi. Al di là della sua origine, che ancora non risulta chiara, è evidente che sia stato il popolo gitano a essere pioniere nell’utilizzo dei tarocchi come mezzo di divinazione e, inoltre, a far sì che l’oracolo, considerato diabolico ed eretico, non sia terminato all’epoca dell’Inquisizione.

    Possibili origini del Tarocchi Zingaro

    La prima ipotesi sul mazzo Lenormand o gitano ci porta al suo stesso nome, poiché si crede che sia stata Mademoiselle Lenormand, una nota veggente che si era guadagnata la propria fama leggendo le carte alla nobiltà francese sul finire del XVIII secolo, a creare e nominare così questo mazzo di tarocchi. Questa teoria è appoggiata dai personaggi che appaiono nelle carte, vestiti con abiti dell’epoca.

    Esiste, tuttavia, un’altra ipotesi che rimanda al popolo gitano e che sostiene che sia stato quest’ultimo a scoprire questo mazzo, il quale si sarebbe inizialmente utilizzato e successivamente diffuso per via della sua chiarezza e semplicità. Il gioco è arrivato a Budapest, in Ungheria, e presto è giunto al resto d’Europa grazie soprattutto al carattere nomade dei gitani.

    Qualunque sia la sua origine il mazzo dei tarocchi gitani è diverso e particolare: è formato da 36 carte, tra le quali appaiono personaggi che per via dei loro abiti, così come per alcuni paesaggi, animali, luoghi o stanze, sembrano appartenere a una classe elevata. Di essi ci possiamo avvalere per predire e spiegare gli aspetti fondamentali della nostra vita.